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Attraverso brevi squarci di vita, piccoli momenti diversi e in versi, emergono le figure di due bambine ebree, Lea, triestina e Rivka, polacca, che pur non incontrandosi mai vivono specularmente i due estremi nella Trieste tra la fine del ?38 e la primavera del 40: le leggi razziali (ci si riferisce al divieto di frequenza e di insegnamento nella scuola pubblica per ebrei e la costituzione a Trieste in via del Monte della scuola media). E la Trieste come Porta di Sion che grazie all'Agenzia ebraica per l?'emigrazione, la comunità stessa e il Lloyd triestino, ha permesso a migliaia di ebrei stranieri di sfuggire alla persecuzione. Via del Monte, quindi è il momento di unione per le due bambine. Si raccontano tracce di vita sognate vissute negate. Per Lea l?'esclusione dalla scuola è il prendere coscienza di essere ebrea, figlia di ebrei non osservanti. Rivka arrivata con gli ultimi ebrei polacchi nella primavera del '40 a Trieste, si rifà per sopravvivere alla religiosità mistica e gioiosa appresa dal nonno, rabbino chassidico nella semplice vita familiare in un villaggio nei dintorni di Lublino fino a poco prima della creazione del ghetto da parte degli occupanti nazisti.